Unico Atto
Pensare, agire, creare, sperimentare, osare, porsi di fronte ai propri limiti, alle proprie debolezze o farci scudo delle nostre certezze che in qualsiasi momento possono cadere.
Concept, Regia e coreografia: Angelo Egarese
Costumi: Cinzia Giacomelli
Scenografie: Saul Rescigno
Abstract
Pensare, agire, creare, sperimentare, osare, porsi di fronte ai propri limiti, alle proprie debolezze o farci scudo delle nostre certezze che in qualsiasi momento possono cadere. Il lavoro di chi usa lo studio nel movimento del corpo come proprio modo di raccontare una storia, è quello di doverlo far combaciare con la mente, facendoli viaggiare sulla stessa linea, cercando di esprimere a pieno l’emozioni che si vogliono far arrivare al pubblico.
La particolarità di questa tipologia di ricerca è il non avere limiti, sia mentali che fisici; la fortuna di poter usufruire di ogni parte del nostro corpo creando movimenti che possono intrecciarsi con altri o di altri, impiegando anche la dimensione che ci avvolge; ci può far capire di quanti contesti si formano davanti ai nostri occhi, complessi di elementi della realtà in cui si trovano una o più persone che fanno nascere dal nulla una rappresentazione che ha il compito di colpire, meravigliare l’osservatore, esprimendo un “qualcosa” che possa diventare “qualcosa d’importante”, racchiuso in un UNICO ATTO.